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Asti ritrovata, una mostra alla Chiesa del sacro Cuore ad Asti. Recupero parziale del telo della mostra, tre pezzi unici.

Il progetto espositivo degli affreschi già nella chiesa di Sant’Anastasio, non più esistente, è legato al tema dei grandi cantieri barocchi delle chiese conventuali di Asti, argomento approfondito in occasione della mostra “Asti nel Seicento” allestita a Palazzo Mazzetti nel 2014. L’esposizione all’ex chiesa del Gesù dei sette affreschi di Salvatore Bianchi nell’antico edificio che conserva l’affresco del noto pittore astigiano Gian Carlo Aliberti (1670-1727), è un grande evento collaterale della mostra “Nella città d’Asti in Piemonte. Arte e cultura in epoca moderna” (dal 28 ottobre al 25 febbraio) che presenta opere restaurate con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e importanti prestiti da musei italiani e stranieri. La rassegna permette non solo una rilettura storica e figurativa dell’Astigiano con particolare attenzione alle scelte della committenza, ma consente anche di osservare le vicende della storia di Asti in epoca moderna. Esprimo infine

Descriversi

Parlare di se stessi è sempre molto difficile, è più facile che siano gli altri a descriverti. Non sono un artista ma conosco molti artisti, e sono questi che mi danno lo stimolo per continuare a produrre i miei lavori. Sostanzialmente mi reputo figlio d’arte, mio padre era un abile calzolaio che sapeva rigenerare il vecchio in nuovo. Da questo concetto di rigenerare, nasce questa mia decennale esperienza, recuperare diventa un’esigenza. In una società in cui tutto si genera e si consuma, recuperare vecchi teloni d’arte utilizzati come biglietto da visita per una mostra diventa una necessità. Quindi nasceva l’esigenza di tagliare e cucire questi teloni, cosa che non sapevo fare ma che mio padre mi ha tramandato nel 2009, prima di andarsene. Oggi, a distanza di anni, il processo creativo di progettazione e costruzione delle mie borse è cambiato, e cambia ogni qual volta mi siedo al tavolo di lavoro e trasferisco su carta gli spunti per un nuovo progetto. Ho la sensazione di dipingere

claude monet

Oscar-Claude Monet era figlio del droghiere Adolphe Monet, che dopo avere solcato i mari europei in qualità di marinaio su una nave mercantile di Le Havre, era tornato a Parigi per sposare Louise-Justine Aubrée. Quest'unione fu coronata dalla nascita di Léon Pascal, nel 1836, e di Oscar, battezzato in questo modo dai genitori ma destinato a entrare nelle pagine dei libri di storia dell'arte come Claude Monet. Il piccolo Claude fu battezzato a Notre-Dame-de-Lorette il 20 maggio 1841: egli, tuttavia, beneficiò poco del fervente clima culturale parigino perché, quando aveva solo cinque anni, la famiglia si trasferì a Le Havre , dove una sorellastra del padre aveva un commercio di articoli marittimi insieme al marito Jacques Lecarde. Monet beneficiò di uno stile di vita borghese, trascorrendo una fanciullezza agiata e all'aria aperta, grazie alla quale poté coltivare un amore viscerale per i paesaggi normanni, le campagne e il mare; una passione che sarà cruciale per l

Con Rocco Papaleo a Milano Teatro Nuovo

Claudio Arezzo di Trifiletti alla Tavola di Migliandolo agosto 2020